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Smart Working per il Personale della Polizia di Stato: Conciliare Lavoro e Assistenza Familiare

La modalità di lavoro in smart working ha dimostrato la sua efficacia durante l’emergenza sanitaria legata al Covid-19 all’interno della nostra Amministrazione. Tuttavia, oltre a essere un’opzione valida per situazioni eccezionali, potrebbe essere utilizzata in modo continuativo a favore di quei colleghi che forniscono assistenza a un familiare con una grave disabilità, riconosciuta ai sensi della legge 104/1992, articolo 3, comma 3.

 

Attualmente, per i colleghi che assistono figli minori con una disabilità grave certificata, l’unico mezzo a disposizione è il congedo parentale. Tuttavia, questo congedo comporta una riduzione del 70% dello stipendio e può essere usufruito solo fino al compimento del dodicesimo anno del minore. Questa situazione genera un doppio danno, sia in termini economici che professionali. Infatti, oltre alla perdita di reddito, i colleghi non possono dare il proprio contributo lavorativo al pari dei loro colleghi non caregiver, poiché devono dedicarsi all’assistenza del minore disabile.

 

L’introduzione del lavoro da casa, anche in situazioni non legate a un’emergenza, potrebbe rappresentare una soluzione vantaggiosa per questi colleghi. Consentirebbe loro di continuare a lavorare senza dover rinunciare a una parte significativa del loro stipendio, mentre possono continuare a prendersi cura del figlio o di altri familiari in gravi condizioni di salute. Questa modalità è stata già sperimentata con successo durante il periodo dell’emergenza sanitaria e viene utilizzata in molte altre Amministrazioni.

 

I colleghi che si trovano in queste situazioni, già provati da condizioni difficili, potrebbero così conciliare in modo più efficace la loro attività professionale con l’importante ruolo di assistenza che svolgono in famiglia. Inoltre, garantire loro una maggiore stabilità economica sarebbe un passo significativo verso il benessere di queste famiglie.

 

In considerazione di quanto sopra, si chiede a questo Ufficio di interessare i competenti settori del Dipartimento affinché si valuti attentamente la possibilità di reintrodurre il lavoro in smart working, limitatamente alle situazioni rappresentate in questa nota. Ciò rappresenterebbe uno strumento prezioso per conciliare le esigenze familiari dei nostri colleghi con le necessità dell’Amministrazione.

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